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2. Perdersi tra meandri e leggende nella cattedrale gotica più bella del mondo

2. Perdersi tra meandri e leggende nella cattedrale gotica più bella del mondo

Duomo di Milano all'alba

Non occorre che vi spieghi come arrivare in Piazza Duomo, è la piazza principale della nostra citta, il cuore da cui parte la numerazione civica e tutte le principali strade.

La costruzione del Duomo iniziò nel 1386, la facciata, costruita su ordine di Napoleone fu terminata soltanto nel 1813. Possiamo tuttavia affermare che la costruzione del Duomo non è mai terminata, a dimostrarlo la costante attività svolta dalla “Veneranda Fabbrica del Duomo“.

Duomo Milano di notte

Il vero nome del duomo, come riportato in facciata è infatti “Santa Maria Nascente” a cui la Cattedrale milanese è consacrata. In origine dove ora sorge il Duomo sorgeva un tempio dedicato a una misteriosa e bellissima vergine nera, Belisama, dea madre celtica. Nel corso dei secoli, la chiesa fu abbattuta e riedificata svariate volte, ma venne sempre dedicata a figure femminili di spicco come Minerva e, in seguito, Santa Tecla e Santa Maria Maggiore.

Per approfondire questo argomento vi consiglio la lettura dell’articolo: LE TRE MADRI: LE ORIGINI DI MILANO

Il Duomo è intitolato a Santa Maria Nascente

Santa Tecla e Santa Maria Maggiore erano in realtà die edifici distinti costruiti uno affianco all’altro, ognuna con il suo battistero. Santa Tecla aveva San Giovanni alle fonti, in cui Sant’Ambrogio aveva battezzato Sant’Agostino, nel quale venivano battezzati i maschi; Santa Maria Maggiore con Santo Stefano alle Fonti consacrato per il battesimo delle femmine.

Santa Tecla spari nel 1075 in seguito a un devastante incendio che la rase al suolo, rimasero soltanto la fondamenta ancora visibili oggi. Santa Maria Maggiore fu invece la base per la costruzione del Duomo che come abbiamo detto cominciò nel 1386.

Il Duomo è indubbiamente la chiesa dei milanesi, fu infatti il popolo a chiederla a gran voce e a sovvenzionarla nel corso dei secoli. Il bellissimo marmo, bianco venato d’azzurro e rosa, lo mise Gian Galeazzo Visconti. I blocchi di marmo erano trasportati da Lago Maggiore ed arrivavano in città navigando lungo il Ticino e il Naviglio Grande, per venire depositati nel Laghetto di Santo Stefano.

Marmo di Candoglia

Lo stile del Duomo, essendo frutto di lavori secolari, non risponde a un preciso movimento, ma segue piuttosto un’idea di “gotico” mastodontico e fantasmagorico via via reinterpretata. Nonostante ciò, e nonostante le contraddizioni stilistiche nell’architettura, il Duomo si presenta come un organismo unitario. La gigantesca macchina di pietra infatti affascina e attrae l’immaginazione popolare, in virtù anche della sua ambiguità, fatta di ripensamenti, di discontinuità e, talvolta, di ripieghi. 

 

Origine del detto “Andare a ufo/a”!

L’origine, nonostante oggi abbia un’accezione tutt’altro che positiva, è nobile: si dice nacque alla Conca di Viarenna, costruita nel 1438 per superare il dislivello del Naviglio tra Sant’Eustorgio e Santo Stefano. Da qui passavano tutte le merci, e sempre qui pagavano dazio, ad eccezione dei blocchi di marmo destinati alla costruzione del Duomo, identificabili dall’acronimo A.U.F.A., ovvero Ad Usum Fabricae Ambrosianae. Da allora, chi va a uf(f)a – a sbaffo – non paga il dazio o il conto, appunto.

I numeri del Duomo

Il Duomo è lungo centocinquantasette metri e largo tra i sessantasei e i novantadue metri. L’area interna è di circa dodicimila metri quadrati, con una capienza di circa 40.000 persone.

Le guglie sono 145 mentre le statue sono 3159, senza contare i 96 giganti dei doccioni  e tutte le mezze figure.

Se ci spostiamo all’interno , non possiamo non rimanere impressionati dalle cinquantadue immense colonne su cui poggia la volta; i trentanove finestroni  e vetrate che narrano le storie dei santi dell’antico testamento.

Impressionanti sono anche i trentanove tra finestroni e vetrate che narrano le storie di santi e dell’antico testamento.

 

Colonna del duomo colorata dal sole che entra delle vetrate.

Curiosità da non perdere

Nella prima campata a destra potrete trovare una lapide che sancisce l’inizio dei lavori del duomo che recita: “El principio Del Domo di Milano Fu nel Anno 1386”.

 

A poca distanza dalla porta guarda il pavimento e vedrai una linea di ottone che attraversa tutta la larghezza della cattedrale da destra a sinistra. Lungo questa linea, a intervalli regolari, puoi trovare delle mattonelle di marmo su cui sono rappresentati i segni zodiacali. Mentre cerchi il tuo, ti raccontiamo che cos’è questa stranezza: è una meridiana, cioè un “orologio” solare.

Guardando la volta della prima cappella a destra puoi vedere un buco nel soffitto: attraverso di esso a mezzogiorno (solare, quindi spostato di 25 minuti rispetto a quello segnato dall’orologio) entra un raggio di sole che, a seconda del mese, va a colpire il segno zodiacale del periodo.

La meridiana fu costruita nel 1786 dagli astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Brera, e periodicamente viene “modificata” perché continui ad essere funzionante nonostante i cambiamenti portati dal tempo, come ad esempio l’abbassamento del pavimento dopo la costruzione della linea della metropolitana che passa sotto il Duomo.

Maggiori informazioni nel post dedicato: Meridiana del Duomo (#682)

Il San Bartolomeo Scorticato

Nel transetto destro, vicino alla porta d’uscita, si trova una statua che può essere definita un horror ante litteram: la statua di San Bartolomeo scorticato, opera di Marco d’Agrate.

Il santo porta sulle spalle non un mantello, come potrebbe sembrare, ma la propria pelle. Secondo la tradizione infatti San Bartolomeo, discepolo di Gesù, morì scorticato vivo. Il corpo quindi, senza pelle, raffigura come in uno studio anatomico i muscoli e i vasi sanguigni del corpo con un realismo sorprendente, quasi “horror”. 

La statua suscitava talmente tanto interesse che fu spostata dall’esterno, dove si trovava prima, all’interno del Duomo, per poter essere meglio ammirata. Ancora oggi è una delle curiosità più amate da turisti e milanesi.

Il Santo Chiodo

Nella volta del presbiterio, guardando in alto vedrete una piccola luce rossa davanti ad una grande forma metallica circolare. È il tabernacolo incastonato nel soffitto ad un’altezza di 40 metri che custodisce, dal 1461, la reliquia del Santo Chiodo, cioè uno dei chiodi utilizzati durante la crocifissione di Cristo. Pare che la reliquia sia stata ritrovata da Sant’Ambrogio.

Il chiodo viene tolto dal reliquiario e portato sull’altare del Duomo solo una volta all’anno, a settembre, grazie ad una delle cerimonie più suggestive e curiose della tradizione milanese: il rito della Nivola, in cui si usa un “ascensore” a forma di nuvola, che solleva l’arcivescovo e cinque canonici fino al tabernacolo. Scopri i dettagli qui sulla pagina di YESMilano.

Cripta, Candelabro Trivulzio e Madonna dell'Albero

Attraverso una gradinata marmorea è possibile accedere alla bellissima cripta, Scurolo di San Carlo e al Tesoro del Duomo.

Nel transetto sinistro non potrete non imbattervi nell’immenso Candelabro Trivulzio, opera di un artista francese del XXII secolo, alto più di cinque metri vi introduce alla cappella della Madonna dell’Albero, disegnata da Francesco Maria Ricchino (1614) .

 
In fine non rimane che fare un giro lungo tutto il perimetro del Duomo per ammirarne le bellissime prospettive  e le numerosissime statue.
Nel libro Micol lancia una sfida, trovare 3 statue particolari:
– La sirenetta di Andersen
– Primo Carnera
– Il Ratto con la testa mozzata

Per il momento Micol 3, Marco 0. In ogni caso prima della fine dei 101 punti, pubblicherò una foto di ognuna delle 3 statue.

Molto bella è anche la piazza che ospita la cattedrale, Piazza del Duomo, la quale deve la sua fisionomia attuale alle ristrutturazioni fatte eseguire dall’architetto Giuseppe Mengoni che nel periodo compreso tra il 1865-1873 fece allargare notevolmente il precedente sagrato della cattedrale cittadina.

Al centro della piazza si trova il monumento equestre di Vittorio Emanuele II, che raffigura il Re mentre guida i soldati nella Battaglia di San Martino.

Sul basamento è possibile osservare un rilievo che raffigura l’ingresso delle truppe piemontesi a Milano durante la seconda guerra di indipendenza. Sui lati della statua ci sono due leoni in marmo.

 

Prima pubblicazione: 24/04/2010

Aggiornamenti:

  • 28/08/2022
  • 18/09/2022 

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