Mobilità, Ambiente e Territorio

Città 30, quanta disinformazione.

Recentemente, il concetto di Città 30 e l’attivazione di tale limite nelle aree urbane è stato oggetto di discussione, soprattutto dopo il terzo forum The Urban Mobility Council tenutosi a Milano. Analizzando in modo superficiale le evidenze scientifiche presentate dagli esperti, alcuni media hanno diffuso informazioni errate, focalizzando tutta l’attenzione sul fatto che il limite di 30 km/h aumenterebbe l’inquinamento.

Tuttavia, il professor Carlo Ratti del MIT Senseable City Lab ha chiarito che l’aumento delle emissioni è insignificante e che, con la riduzione dell’uso delle automobili, le emissioni complessive diminuiranno.

Approfondimenti che provano a spiegare perché molti media hanno dato un interpretazione superficiale li trovate ai seguenti link:


Benefici delle Zone 30

Le zone 30 in realtà, come ampiamente evidenziato da altri studi, sulle città dove sono state applicate, introducono diversi benefici.

  • Riduzione delle Emissioni: Studi internazionali dimostrano che la riduzione della velocità porta a una diminuzione delle emissioni di gas serra. Ad esempio, città europee che hanno adottato questo limite hanno registrato una riduzione media delle emissioni del 18%.
  • Sicurezza Stradale: La riduzione della velocità ha un impatto significativo sulla sicurezza stradale, con una diminuzione degli incidenti del 23%, della mortalità del 37% e dei feriti del 38%.
  • Qualità della Vita: L’introduzione delle zone 30 ha migliorato l’attività pedonale e socio-economica, rendendo le aree urbane più vivibili e vibranti.

Conclusione

In contesti così complessi, la semplificazione può ostacolare il progresso verso città più sicure e sostenibili. È fondamentale basarsi su dati scientifici e verificati per promuovere politiche di mobilità che migliorino la qualità della vita urbana.

Per approfondire il concetto di Città 30 ti invitiamo a leggere anche il nostro precedente post: Città a 30 km/h, Gente Contenta

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