Cicloturismo

Borghetto e Valeggio sul Mincio

Prima tappa del tour cicloturistico di tre giorni in Pianura Padana

Come promesso iniziamo una serie di articoli con le informazioni sulle località turistiche che abbiamo visitato nella tre giorni in bicicletta lungo le vie d’acqua della Pianura Padana.

Se vi siete persi l’articolo con gli itinerari e le tracce GPS potete leggerlo cliccando sull’immagine con l’anteprima. Avrete anche la possibilità di scaricare le tracce GPS e organizzare il vostro viaggio.

Si parte con il borgo medievale di Borghetto e con Valeggio sul Mincio che abbiamo incontrato nel primo giorno lungo la Ciclovia del Mincio.


Borghetto – Uno dei borghi più belli d’Italia

Borghetto è sicuramente la frazione più conosciuta di Valeggio sul Mincio per diversi motivi – storici, paesaggistici e monumentali – che rendono questo luogo così interessante da vantarne il recente inserimento nel Club dei Borghi più Belli d’Italia.

Questo piccolo villaggio, nato in simbiosi con il fiume Mincio e caratterizzato da antiche fortificazioni risalenti al periodo medievale, deve il suo fascino all’armonico rapporto che storia e natura hanno conservato quasi intatto nei secoli e oggi rappresenta un “unicum” urbanistico da visitare almeno una volta nella vita.

Il centro più antico della frazione mantiene ancora oggi intatto il caratteristico aspetto del “borgo medioevale”, sottolineato dalla presenza del campanile, dalle ruote dei mulini ad acqua (utilizzati un tempo per la molitura del frumento e dei cereali) e dalle rocche del Ponte Visconteo.

Tutte queste caratteristiche rendono indubbiamente Borghetto una frequentata meta turistica. Noi siamo stati nella giornata di sabato ed effettivamente il luogo era particolarmente affollato. Per una visita in tranquillità sarebbe da valutare un giorno in settimana.

Veduta di Borghetto dal Ponte Visconteo

Il ponte visconteo

Il Ponte Visconteo, è una straordinaria diga fortificata costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, allo scopo di garantire l’impenetrabilità dei confini orientali del ducato.

Lungo 650mt. e largo circa 25mt., con il piano stradale 9mt. sopra il livello del fiume, il “Ponte Lungo” (così comunemente chiamato dagli abitanti) si collega con il sovrastante Castello Scaligero tramite due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato detto “Serraglio”, che a suo tempo, si estese per circa 16 Km., fino alle pianure di Nogarole Rocca.

Inizialmente l’idea del Visconti era di deviare il corso del Mincio con uno sbarramento che avrebbe permesso il sollevamento delle acque del fiume e il lore deflusso nei fossati del Serraglio scaligero fino a farle confluire nel fiume Tione, a quasi sei chilometri di distanza. Non riuscendo nell’intento, per insuperabili problemi tecnici, fu costretto a ridimensionare il progetto, cambiandone la destinazione d’uso: da Ponte-Diga in Ponte-Fortezza.


Valeggio sul Mincio e la sua fortezza scaligera

Per raggiungere il maniero simbolo di Valeggio, la salita è abbastanza impegnativa, avrete però modo di passare tra le eleganti ville liberty e una leggera e costante brezza.

Il Castello Scaligero, dalla sommità della collina su cui sorge, domina Valeggio e tutta la valle del Mincio, mantenendo inalterata la suggestiva imponenza delle fortificazioni medievali del XIV secolo.

Della sua parte più antica, quasi completamente rasa al suolo dal terremoto del 1117, resta solo la Torre Tonda, singolare costruzione a ferro di cavallo del X sec. che insieme ad altre tre formava una fortificazione a pianta trapezoidale, adeguata alla morfologia del territorio. La parte attualmente visitabile era originariamente chiamata la “Rocca” e ad essa si accedeva tramite due ponti levatoi. Un terzo ponte, l’unico tuttora esistente, immetteva nella parte più ampia del complesso, chiamata “Castello” di cui rimangono solo i ruderi delle mura perimetrali. L’area interna è ora occupata da una villa privata, edificata all’inizio del ‘900 (Villa Nuvoloni).

Il passare del tempo, le guerre e l’incuria dell’uomo hanno danneggiato progressivamente questo antico monumento. Solo negli ultimi decenni è iniziata l’opera di protezione e ricostruzione di questo particolarissimo patrimonio storico. Attualmente, nel periodo estivo, vengono organizzate serate di spettacolo e cinema all’aperto, nel suggestivo scenario del cortile interno.

Tra le torri del castello, aleggia una leggenda densa di mistero e sangue. Una storia d’armi che vede protagonista l’antico castellano del maniero, Messer Andriolo da Parma e le truppe degli Scaligeri e Carraresi. Vuoi conoscere tutta la storia? Scopri la leggenda.


Il tortellino – Prodotto principe della tradizione valeggiana

Nella visita a Valeggio non può mancare una parentesi gastronomica dedicata al principale prodotto della tradizione, i “Tortellini di Valeggio”, in dialetto, “agnolin“. Fatti a mano uno ad uno, con una sottile sfoglia di pasta ed un delicato ripieno di carne, sono il piatto che non può assolutamente mancare sulla tavola delle feste o ricorrenze dei valeggiani. Si possono gustare asciutti al burro e salvia oppure in brodo, in uno dei tanti ristoranti del paese, o acquistarli nei numerosi pastifici artigiani.

Noi su consiglio di un barista di Borghetto abbiamo scelto il Pastificio Ramelli, ed è stata un ottima scelta. In ogni caso sul sito della Pro Loco potrete trovare tutti i ristoranti e i pastifici, nonché la ricetta se vorrete provare a cimentarvi da soli nella realizzazione di questo piatto tipico.

Conclusa la visita a Borghetto e Valeggio, se non avrete mangiato e bevuto troppo, potrete riprendere la Ciclovia del Mincio per raggiungere la destinazione del primo giorno: la città di Mantova che vi racconteremo nel prossimo articolo.


Bibliografia – Referenze

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