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Percorso ad Anello Villoresi – Naviglio – Boffalora – Arluno

Per gli appassionati di bicicletta e di cicloturismo proponiamo un tour ad anello con partenza e arrivo da Lainate di circa 70 km da fare in 4 / 5 ore. Il percorso segue una parte di tracciato del più famoso Anello Verde-Azzurro (135 km) completato in occasione di Expo 2015.

Potete accedere ai dettagli del percorso dal mio profilo Komoot. Se avete una vostra utenza potrete seguire il percorso direttamente dalla vostra app, in alternativa è possibile scaricare la traccia GPX.

I primi 26 km lungo il villoresi fanno parte del medesimo percorso che vi abbiamo già raccontato nell’articolo:


Nosate e La Chiesetta di Santa Maria in Binda

In prossimità di Nosate dovrete lasciare la ciclabile del Villoresi per scendere verso il Naviglio Grande. In fondo alla discesa arriverete a un punto di ristoro molto noto, troverete sicuramente decine di ciclisti che si stanno ristorando delle fatiche. Alle spalle del punto di ristoro trovate la Chiesetta di Santa Maria in Binda.

E’ il fiore all’occhiello di Nosate, la costruzione, di origine longobarda, risale al VIII secolo e prende il nome dalla località ove sorge. Binda in longobardo significa “striscia di terra”, ovvero la striscia di terra tra la costa del paese ed il Ticino.

In origine era dedicata al culto dei morti e aveva una funzione funeraria, ancora nel 1680 e nel 1788 si registrano sepolture effettuate in Santa Maria in Binda. A conferma di ciò, nel 1904 in occasione dello scavo del vicino canale, furono rinvenute parecchie tombe contenenti oggetti del periodo longobardo, oggi conservati al museo del Castello di Milano.

La chiesa, nel tempo ha subito alcuni ampliamenti, ultimo dei quali la costruzione dell’elegante campanile neoromanico sul fianco meridionale, datato 1926.
Di notevole pregio sono anche gli affreschi, risalenti al 1500, che ornano le pareti interne della chiesetta.


Turbigo

Proseguendo lungo il naviglio si giunge a Turbigo, un comune di circa 7.000 abitanti, siamo al confine occidentale della Città Metropolitana di Milano. Vi troverete di fronte ad un cambio improvviso del paesaggio, infatti osservando la sponda destra del naviglio appare subito evidente come la cittadina sia stata ed è ancora un polo produttivo e commerciale importante.

Nell´estate del 1903 la Società Lombarda inizia a scavare il Canale Industriale per costruire il primo impianto idroelettrico di Turbigo. Nel 1911, a capo del “Cotonificio Valle Ticino” si insedia il senatore Treccani che ne risolleva le sorti.

Il cotonificio chiude i battenti nel 1954 lasciando a casa 600 operaie e creando un grosso problema occupazionale a livello locale, parzialmente risolto con assunzioni nelle concerie del paese, che si trovavano in un particolare momento di crescita. Il capostipite della conceria turbighese è stato il commendator Grassi, vicesindaco negli anni della prima guerra mondiale.
Negli anni Venti, alcuni suoi operai danno vita ad altre concerie tra le quali la Cedrati, che diventerà la più prestigiosa azienda della zona raggiungendo l´apice negli anni Cinquanta nella lavorazione di pelli bovine e occupando centinaia di operai. Dismessa da vari anni, attualmente l’area è in attesa di un intervento di riqualificazione urbana.

Infine si incontra la centrale termoelettrica di Turbigo, una centrale termoelettrica di proprietà Iren con una potenza totale di 850 MW. La centrale è in funzione fino dal 1928.

Castelletto di Cuggiono

Proseguendo lungo il Naviglio Grande al km 38 del nostro percorso arrivate al ponte di Castelletto di Cuggiono. Ci troviamo poco oltre la metà del tour, qualora abbiate deciso di prendervela con calma, questo potrebbe essere un buon posto per fermarsi a pranzare, infatti proprio nei pressi del ponte troverete l’omonima Osteria del Ponte.

Cuggiono è un centro di pianura di origini molto antiche: difatti i primi insediamenti nella zona risalgono all’epoca romana. Nell’XI sec. rientrò tra i possedimenti della famiglia Crivelli. Coinvolto nelle lotte tra i comuni lombardi e l’imperatore Federico Barbarossa, nel 1274 fu assediato dai novaresi, che costretti al ritiro dai milanesi, l’anno successivo incendiarono la località di Castelletto.

Il tour prosegue poi in località Bernate Ticino.

Il percorso prosegue lungo il naviglio grande fino a Boffalora Sopra Ticino dove dovrete abbandonare il percorso ciclabile lungo la via d’acqua e dirigervi sulla ciclabile che costeggia la linea ferroviaria ad alta velocità. Questa ciclabile vi porterà fino ad Arluno, dopodiché percorrendo la viabilità ordinaria si raggiunge il comune di Pogliano Milanese per ritornare infine a Lainate.

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