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In bicicletta a scoprire dove nasce il Villoresi

Da Lainate alla diga del Panperduto lungo la ciclabile del Villoresi

Diga di Panperduto

In questo articolo vi proponiamo un itinerario ciclo turistico che partendo da Lainate, seguendo l’alzaia del canale Villoresi in direzione ovest, vi porterà fino alla diga del Panperduto.

La diga del Panperduto è uno degli snodi idraulici più importanti della Lombardia: da qui una parte delle acque del fiume Ticino vengono deviate per formare il canale Villoresi, utilizzato per l’irrigazione anche nel nostro comune.

L”itinerario fino a Panperduto e ritorno a Lainate è lungo circa 90 km, completamente pianeggianti. La difficoltà è intermedia e richiede un adeguato allenamento.

Su Komoot è possibile scaricare la traccia GPS.

Nei dintorni di Lainate

Lainate –

Come detto il percorso parte dalla nostra Lainate. L’alzaia del canale Villoresi può essere presa da diversi punti della città.

Santuario della Colorina – Nerviano

Il primo comune lungo il percorso è il comune di Nerviano. Attraversata la statale del Sempione, sulla destra vedrete, con la sua la facciata giallo ocra, l’abbazia della Colorina risalente al 1566-1656. La facciata è composta da una coppia di paraste con due nicchie contenenti le statue dei SS. Pietro e Paolo.

Il nome della chiesa, deriverebbe da colera, malattia intestinale, che sarebbe stata debellata dalle acque miracolose del torrente sotterraneo che scorreva un tempo sotto l’abbazia. Lo testimoniano ancora oggi le due botole poste ai piedi dell’altare. Gli ammalati vi venivano immersi per ottenere, con la preghiera, guarigione e sollievo.

La festa della Colorina si commemora l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione. Una particolare tradizione, vuole la Madonna, venerata nel Santuario della Colorina, come protettrice dei fidanzati. Infatti da secoli, le giovani coppie venendo a piedi dalle località circostanti, si affidavano alla Vergine Maria affinché vegliasse sulla vocazione e sul destino della famiglia nascente. Oggi come in passato, molti giovani chiedono di celebrare le proprie nozze dinanzi a questa effigie.

Purtroppo non vi sono visite guidate per apprezzare la storia e visitare l’interno della chiesa.

Parabiago e i suoi parchi

Il Villoresi e l’itinerario proseguono nel territorio del comune di Parabiago, dove è possibile con delle piccole deviazioni percorrere i sentieri del Parco del Roccolo. Sul territorio è presente un altro PLIS (Parco Locale di Interesse Sovra-comunale), il Parco dei Mulini. Qualche anno fa un gruppo di cittadini di Lainate, supportati dal candidato sindaco per il centrosinistra Giancarlo Foi, aveva promosso una raccolta firme con l’obiettivo di sostenere un progetto per l’inclusione delle aree agricole di Lainate confinanti con Nerviano all’interno dell’area del PLIS. L’iniziativa non ha però trovato riscontro presso le altre forze politiche lainatesi.

Alzaia Villoresi – Arconate

Da Busto Garolfo a Castano Primo

Sempre all’interno del Parco del Roccolo si raggiunge il comune di Busto Garolfo, passando per il centro del paese si può visitare la Chiesa dei Santi Salvatore e Margherita costruita nel Cinquecento sui resti di una chiesa medioevale. La struttura cinquecentesca subì interventi nel corso del Seicento e del Settecento, mentre nell’Ottocento pesanti interventi porteranno alla distruzione di alcuni affreschi dei Fiammenghini. Infine, negli anni tra le due Guerre mondiali, la struttura subirà importanti ampliamenti nella parte presbiterale e alla facciata. All’interno della struttura sono conservate alcune tele attribuite a Giovanni Battista Crespi detto il Cerano ed un coro ligneo la cui parte centrale venne realizzata da Carlo Garavaglia nel 1642. La facciata, di gusto moderno, risale invece al 1961 ed è stata oggetto di aspre critiche.

Esisteva, nel secolo XIII anche un ospedale detto dei poveri di S. Remigio, affidato a dei frati; verso la metà del XV secolo esso decadde, tanto che su richiesta dei nobili e degli abitanti di Busto Garolfo, papa Callisto III lo soppresse. Di questo antico complesso rimane la bella Chiesa di S. Remigio, restaurata negli anni Venti e successivamente negli anni Settanta del secolo scorso, e tuttora aperta.

L’itinerario prosegue nel comune di Arconate dove potrete visitare la Chiesa di S. Eusebio

Chiesa di S. Eusebio – Arconate

Passato il piccolo comune di Buscate si raggiunge il comune di Castano Primo. Sulla sinistra della ciclabile noterete sicuramente una cascina abbandonata e fatiscente, si tratta della Cascina Malpaga risalente presumibilmente al 1491. La cascina era anche detta “di San Bernardo” dalla chiesetta a lui dedicata che vi sorgeva. Fino alla metà del XX secolo, la Cascina era ancora abitata da un discreto numero di famiglie di contadini che coltivavano le terre circostanti, ora versa in condizioni di completo abbandono, riveste tuttavia un certo fascino.

Cascina Malpaga – Castano Primo

La Valle del Ticino

Superato Castano Primo, si entra nella parte più interessante, dal punto di vista naturalistico, dell’intero itinerario, il versante lombardo del Parco naturale della Valle del Ticino nei comuni di Nosate (il comune più piccolo della Città Metropolitana di Milano) e Lonate Pozzolo.

Nel comune di Lonate Pozzolo merita sicuramente una visita il punto panoramico di Tornavento, raggiungibile direttamente dall’alzaia del Villoresi grazie ad un ponte pedonale e a una scalinata in pietra. Nella piazza, solitamente molto affollata di ciclisti e visitatori, è possibile anche ristorarsi e prendersi una pausa godendo dello splendido panorama, presso il Circolo di Sant’Eugenio.

Superato Tornavento la ciclabile del Villoresi termina e si prosegue su un piccolo sentiero senza parapetto. In alternativa sarà possibile scendere fino al Naviglio e proseguire sulla ciclabile in direzione Panperduto.

Nel comune di Vizzola Ticino il Canale Villoresi affianca il Canale Industriale che confluisce poi nel Naviglio Grande, vi troverete quindi a percorrere un tratto in mezzo ai due canali fino alla diga del Panperduto.

Le diga del Panperduto

Al km 44 finalmente sarete arrivati alla diga del Panperduto, il panorama vi ripagherà di tutti gli sforzi.

“Giungendo in questo luogo si rimane infatti incantati: l’acqua è la protagonista assoluta, se ne percepisce la maestosità e la potenza; lo sguardo viene attratto dalla complessità dei percorsi da essa compiuti fra l’ambiente fluviale e le opere di derivazione e canalizzazione.

Qui l’ingegno umano è riuscito a domare l’acqua costruendo uno degli snodi idraulici più importanti della Lombardia, dove parte delle acque dal fiume Ticino vengono deviate per formare due importantissimi canali: il Villoresi, utilizzato per l’irrigazione e il canale Industriale, fondamentale per la produzione di energia.

La diga del Panperduto sul Ticino e le opere ad essa collegate vennero inaugurate nel 1884 dal progetto di Eugenio Villoresi, solo dopo molti anni di studi e di varianti. Il canale, che qui nasce e che ancora oggi porta il nome del suo illustre progettista, ha trasformato completamente il territorio e le attività ad esso collegato, rendendo fertile una terra poco produttiva e diventando fondamentale nell’economia agricola della campagna a nord di Milano.

Pochi anni dopo, all’inizio del ‘900, grazie ai progressi ottenuti nella produzione e distribuzione di energia elettrica, venne inaugurato anche il canale Industriale; esso si forma dallo stesso snodo idraulico del Canale Villoresi e viene utilizzato tutt’ora per alimentare diverse centrali idroelettriche presenti lungo il suo corso.

La diga del Panperduto e tutto il complesso sistema idrico che qui si sviluppa sono rimasti quasi immutati dalla loro nascita e continuano ancora oggi a ricoprire un ruolo fondamentale sia nell’economia che nella cultura del territorio in cui sono inseriti.

dal sito ufficiale http://www.panperduto.it/scopri_il_panperduto/

Per usufruire dei servizi della struttura (bar e alloggio) e delle visite guidate, vi consigliamo di chiamare prima per orari di apertura e disponibilità.

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