Falò di Sant’Antonio
Sabato 20 gennaio in Piazza Maffeis a Barbaiana si rinnova la tradizione con il Falò di Sant’Antonio. Ma da dove arriva questa tradizione?
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Ogni 17 gennaio, secondo l’antica tradizione contadina, con il Falò di Sant’Antonio, si rende omaggio a Sant’Antonio Abate, patrono dei contadini e degli allevatori e protettore degli animali domestici, accendendo fuochi nel centro di prati ed aie.
La tradizione del falò e il suo significato
Sono diverse le motivazioni di questo rito: c’è chi sostiene che osservando l’inclinazione del fumo del falò, i contadini erano in grado di predire se il raccolto dell’anno sarebbe stato più o meno abbondante. Oppure, nei tempi antichi il falò sembra avesse lo scopo di purificare il terreno dalle scorie del raccolto precedente e di essere di buon auspicio per l’anno appena iniziato.
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Sant’Antonio Abate è chiamato anche Sant’Antonio di “Purscell” nella zona del milanese e Sant’Antonio di “Guggin” in quella del mantovano. Il significato è lo stesso: Sant’Antonio dei maialini. La data del 17 gennaio infatti segna l’ultimo giorno in cui tradizionalmente era possibile uccidere il maiale e trattarne le carni per fare i salumi da far maturare nelle cantine fresche ed areate.
Sant’Antonio è anche il protettore delle ragazze che vogliono sposarsi. In tutte le province lombarde, a seconda della tradizione locale, vi era una diversa preghiera da recitare intorno al falò di Sant’Antonio, con cui chiedere marito, piuttosto che un buon raccolto e l’abbondanza in casa. Vi è anche una invocazione a Sant’Antonio che serve a far ritrovare gli oggetti smarriti: “Sant’Antoni da la barba bianca, fam trouvà ch’el ca ma manca”
Si ritiene inoltre che il falò serva a bruciare la barba dell’inverno, salutando la fine ormai prossima dell’inverno e il ritorno imminente della bella stagione, con le giornate che iniziano ad allungarsi. Una festa, dunque, di origini antichissime, festeggiare la quale significava e significa, ogni anno, scatenare le forze positive e sconfiggere il male e le malattie sempre in agguato. Una festa di buon auspicio per il futuro e all’insegna dell’allegria: in passato, ma anche oggi.
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Il Falò di Sant’Antonio a Barbaiana
A Barbaiana ormai da diversi anni l’Associazione Santa Virginia porta avanti questa tradizione e Intorno al fuoco solitamente si beve il vin brulè e si mangia una salamella in compagnia.
L’aspetto che più affascina, oltre al contatto con la tradizione e il rito di un territorio, è quello di poter ammirare un fuoco così potente. Un elemento naturale meraviglioso, ipnotico e rilassante, ma al tempo stesso è qualcosa di pericoloso e spaventevole perché per gestire il fuoco è necessario avere certe abilità, riservate solo agli adulti.
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Quest’anno il falò di Sant’Antonio programmato come da tradizione il 17 gennaio a causa del previsto maltempo è stato rinviato a sabato 20 gennaio:
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Articolo Aggiornato il 14/01/2023