Mobilitazione a Rho in Sostegno della Palestina
Il 14 gennaio, più di 500 persone hanno manifestato in corteo a Rho per la Palestina, corteo che ha preso avvio dalla stazione ferroviaria di Rho F.S., dirigendosi attraverso le strade della città con l’obiettivo di manifestare solidarietà al popolo palestinese che sta attualmente subendo una situazione di grave crisi umanitaria a causa degli eventi in corso a Gaza.
Tra i manifestanti erano preseti anche erano diverse persone di origine palestinese. Con cartelloni impreziositi da frasi di forte impatto, come “Resistenza fino alla Vittoria”, hanno chiesto a gran voce la liberazione della loro terra natale. Inoltre, con forti grida e con determinazione, hanno esclamato la potente frase “Free Palestine”.
I membri dell’associazione Rho Antifascista, associazione promotrice della manifestazione, hanno distribuito un volantino per la Palestina che conteneva un comunicato.
il testo esprime il sostegno e la solidarietà del nostro territorio verso il popolo palestinese, vittima di attacchi israeliani. Sottolinea i 75 anni di oppressione, apartheid e resistenza del popolo palestinese, denunciando il recente massacro nella striscia di Gaza. Critica l’atteggiamento del governo italiano, accusando il supporto politico e militare ad Israele. Fa inoltre riferimento alle connessioni di aziende italiane, come Leonardo, con il complesso tecnologico-militare israeliano. Il testo chiude con un appello per un cessate il fuoco e sottolinea la necessità di giustizia per raggiungere la pace e l’autodeterminazione del popolo palestinese.
Il presidente della comunità palestinese, Khader Tamimi, ha guidato la manifestazione, assumendo un ruolo centrale durante la marcia.
Tamimi ha enfatizzato l’importanza di organizzare a Rho una protesta come questa, esprimendo opposizione agli eventi in corso nel Medio Oriente, soprattutto a Gaza. In qualità di rappresentanti della Comunità Palestinese, la loro principale richiesta è stata un impegno per un cessate il fuoco, mirato a preservare vite umane, considerando che il numero di vittime e feriti ha superato quota 100.000, con un terzo di essi rappresentato da bambini.