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Villa Simonetta (#273)

Villa Simonetta a Milano: Storia, Leggende e Rinascita Musicale

Nel cuore di Milano, in via Stilicone 36, tra gli edifici moderni e le vie affollate, si cela un tesoro di storia e mistero: Villa Simonetta. Questa antica dimora, risalente al Quattrocento, testimonia il ricco passato del Rinascimento lombardo ed è una delle poche residenze sopravvissute a quel periodo dorato.

Costruita alla fine del Quindicesimo secolo, Villa Simonetta originariamente si ergeva al di fuori delle mura cittadine, immersa nella tranquillità del verde circostante. La sua storia è intrisa di personaggi influenti, come Gualtiero Bascapè, consigliere di Ludovico il Moro, che ne fu il primo proprietario. Tuttavia, la vera trasformazione avvenne sotto per volere del governatore Ferrante I Gonzaga nel 1544. Il governatore spagnolo donò alla villa l’aspetto elegante che ammiriamo oggi, aggiungendo un porticato decorato con capitelli e due ordini di logge sostenute da colonne raffinate.


Clelia Simonetta: la villa delle feste proibite e degli scandali

Successivamente, Villa Simonetta passò alla famiglia Simonetta. Clelia Simonetta, rimasta vedova giovane, fu confinata dal padre nella villa fuori città per preservare la reputazione della famiglia. Clelia infatti faceva chiacchierare tutta la città per le sue avventure sentimentali, passando da un letto ad un altro.

Tuttavia, le vicende di Clelia presero una piega inaspettata. Clelia infatti, isolata in questo luogo, diede sfogo ai suoi più sfrenati piaceri, organizzando feste dove la lussuria era protagonista. Si narra che molti giovani nobili milanesi furono attratti alle feste che qui si svolgevano, in quanto grazie all’eccezionale eco della villa, i suoni di quanto avveniva all’interno venivano trasmessi e uditi distintamente al di fuori delle sue mura.

Le voci sulla vita dissoluta di Clelia si diffusero, e in seguito alla sparizione di undici giovani, in città iniziarono ad accusarla perfino di stregoneria. Quando la situazione divenne insostenibile, il padre di Clelia decise di riportarla in città. Nel corso dei secoli successivi, Villa Simonetta cambiò proprietari e subì rinnovamenti, diventando un esempio pregevole dello stile barocco milanese.


La Compagnia della Teppa

Nel 1817, con Milano sotto il dominio austriaco, la villa tornò ad essere teatro di altri strani episodi. Attorno a essa si riunivano milanesi amanti del lusso, che organizzavano feste sfarzose. Una compagnia di dissidenti nota come “Compagnia della Teppa” amava esibirsi in scherzi, a volte anche molto pesanti. La situazione andò avanti fino a quando non fu superato il segno e il governo fu costretto a sciogliere la compagnia, arruolando a forza nell’esercito i suoi membri per mandarli lontano da Milano o esiliandoli in Svizzera. Da allora in italiano il termine teppista indica chi compie azioni violente o vandaliche.

In seguito Villa Simonetta ebbe altri utilizzi insoliti, tra cui fabbrica di candele e osteria, fino ai danni subiti durante la Seconda guerra mondiale, in seguito ai quali si pensò alla demolizione. Fortunatamente nel 1959, dopo essere stata acquisita dal Comune di Milano, la villa è stata restaurata ed è oggi sede della Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”. Questo spazio forma talentuosi strumentisti e coristi, contribuendo al patrimonio musicale della città.

Villa Simonetta, con il suo passato ricco di avvenimenti, leggende e rinascita musicale, continua a essere un luogo affascinante che unisce la storia di Milano al fervore culturale contemporaneo.

L’elenco delle 1001 Foto di Milano è tratto dal libro:

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