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Piste Ciclabili urbane, per il Governo non sono una priorità

Approvata dal Consiglio Comunale la mozione di Lainate Civica e PD per l’immediato ripristino del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane

Nella seduta del Consiglio Comunale del 22 dicembre 2022 è stata approvata a maggioranza dei consiglieri la mozione presentata dalla lista Lainate Civica e dal Partito Democratico avente per oggetto la richiesta al governo di ripristinare il Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane nella Legge di Bilancio 2023.

Infatti nel disegno di legge della Legge di Bilancio 2023, in discussione in queste ore in Parlamento, è previsto l’azzeramento del “Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane”, che era stato istituito della legge 160/2019, de-finanziando i 94 milioni di euro previsti per gli anni 2023 e 2024;

Il “Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024”, approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del 23 agosto 2022, ha definito per la prima volta nella storia italiana la strategia, gli obiettivi e le azioni per promuovere lo sviluppo della mobilità ciclistica nelle aree urbane e metropolitane, quale politica nazionale della mobilità e dei trasporti, alla cui attuazione erano destinate le risorse ora eliminate.

Nel dossier “Non è un paese per bici”, pubblicato da Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente, emerge un notevole gap di ciclabilità tra le città italiane e le leader in Europa, per colmare il quale sarebbe necessario quadruplicare i chilometri di percorsi ciclabili, per una spesa complessiva di 3,2 miliardi di euro da qui al 2030, attraverso un piano straordinario di promozione della ciclabilità urbana cui destinare 500 milioni l’anno.

Inoltre, gli strumenti di pianificazione della mobilità della Città metropolitana si pongono target significativi sulla ciclabilità:

  • in particolare, il PUMS e il PGTU individuano l’obiettivo del 18% di spostamenti in bicicletta e il Biciplan prevede di far crescere la rete ciclabile dagli attuali circa 400 a 1.000 km
  • per essere raggiunti; target così ambiziosi richiedono il concorso anche finanziario dello Stato, nell’ambito della politica della mobilità ciclistica, che la legge 2/2018 attribuisce alla sua competenza;

Gli ultimi eclatanti episodi di violenza stradale e uccisione di ciclisti (sono già 106 le persone in bicicletta investite e morte sulle strade italiane quest’anno) rendono se possibile ancora più evidente la grave situazione di insicurezza stradale per l’utenza ciclistica e pedonale e urgente la messa in campo di un piano di interventi per ridisegnare le strade e introdurre in modo diffuso e continuo percorsi ciclabili e dispositivi di moderazione del traffico e della velocità in ambito urbano;

I recentissimi risultati del monitoraggio effettuato lungo le principali piste e corsie ciclabili dell’area metropolita, da cui emerge un forte incremento dei flussi di ciclisti lungo le ciclabili realizzate nel corso del tempo (+62% complessivo negli ultimi dieci anni, incrementi percentuali a doppia cifra nelle strade dotate delle nuove corsie ciclabili, ecc.), dimostrano l’assoluta importanza di estendere la rete infrastrutturale ciclabile in città al fine di offrire ai cittadini una possibilità efficiente e sicura di spostamento.

Per tutti questi motivi anche il Consiglio Comunale di Lainate ha ritenuto di farsi parte attiva presso il Governo, il Parlamento e L’ANCI affinché nell’iter parlamentare di discussione, emendamento e approvazione della Legge di Bilancio 2023 venga integralmente ripristinato e se possibile aumentato il finanziamento del “Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane”, in ogni caso, vengano stanziate apposite risorse, con sviluppo pluriennale a partire dal 2023, per sostenere interventi e progetti dei Comuni per ampliare e mettere in sicurezza le reti di ciclovie urbane previste da PUMS e Biciplan ai sensi della legge n. 2/2018.

Appello inascoltato, al momento solo 250 Euro per ogni comune a sostegno della ciclabilità

Ciclabile tra Molino Dorino e San Leonardo

Purtroppo l’appello sollevato da tanti comuni e tante associazioni pare che per il momento sia rimasto inascoltato. Per il 2023, dopo la cancellazione del fondo da 94 milioni, saranno messi a disposizione soltanto 2 milioni di euro, cui si aggiungeranno 4 milioni per il 2024 e altrettanti per il 2025. In pratica per il 2023 i 7.904 Comuni Italiani avranno a disposizione circa 250 euro ciascuno di finanziamenti statali per le piste ciclabili urbane. Questo quanto indicato da un articolo apparso in data 21 dicembre su Bikeitalia.

Della situazione delle ciclabili della nostra città e della ragione per la quale sono necessari gli interventi previsti dagli strumenti di pianificazione ne avevamo parlato in questo articolo: Ciclabili Lainate.

Un pensiero su “Piste Ciclabili urbane, per il Governo non sono una priorità

  • Omar Agresti

    Solo per completezza di informazione del tuo ottimo articolo , in merito al taglio dei fondi, c’è da dire che
    Il Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane è stato istituito con la legge di Bilancio per il 2020, durante il secondo governo Conte, sostenuto dal Movimento 5 stelle e dal Partito democratico. Questo fondo, previsto dall’articolo 1, comma 47, della legge approvata a dicembre 2019, finanziava «con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024» una serie di «interventi finalizzati alla promozione e al potenziamento di percorsi di collegamento urbano destinati alla mobilità ciclistica», come le piste ciclabili e altre infrastrutture legate al trasporto urbano su due ruote.

    Nel disegno di legge di Bilancio per il 2023, approvato dal governo Meloni e attualmente all’esame della Camera, questo fondo è stato eliminato. Le tabelle allegate al disegno di legge, infatti, riportano che i 47 milioni di euro l’anno (non più 50 per l’effetto delle rimodulazioni) destinati alle piste ciclabili per il 2023 e il 2024 sono stati definanziati, ossia revocati. Anche nella nota integrativa alla legge di Bilancio, un documento complementare redatto dal Ministero delle Infrastrutture che integra i dati presenti nel testo di legge, sono state azzerate completamente le «competenze», e quindi le risorse, da destinare per la progettazione e la realizzazione di ciclovie per gli anni 2023 e 2024. Sommando i 47 milioni risparmiati dallo Stato per i prossimi due anni, si ottiene un taglio complessivo di 94 milioni di euro, come correttamente affermato da Evi.
    Gli altri fondi per le ciclabili
    Nonostante questo taglio, rimangono comunque disponibili altri fondi a favore della mobilità ciclabile, tutti istituiti da governi precedenti, i cui soldi però non sono stati spesi del tutto. Per esempio, rientrano in questa categoria il fondo da 2 milioni di euro per le cosiddette «autostrade ciclabili», istituito dal primo governo Conte con la legge di Bilancio per il 2018 e ancora disponibile, e il Fondo per la ciclabilità, che risale alla legge di Bilancio per il 2015, che ha stanziato diversi milioni di euro l’anno fino al 2018 per costruire un sistema nazionale di ciclovie turistiche. Per questo fondo risultano ancora disponibili 40 milioni di euro l’anno per il 2023 e il 2024, riconducibili a risorse non spese. Discorso simile vale anche per altri due fondi per la «mobilità sostenibile e sicurezza stradale», risalenti alle leggi di Bilancio per il 2017 e 2018: il primo dispone di 15 milioni di euro per il 2023, 30 milioni per il 2024 e 10 milioni per il 2025, mentre il secondo di circa 5 milioni di euro per i prossimi tre anni.

    Nei prossimi anni la quota più consistente degli investimenti sulla mobilità ciclistica arriverà dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che ha stanziato 600 milioni di euro per costruire «circa 570 chilometri di piste ciclabili urbane e metropolitane e circa 1.250 chilometri di piste ciclabili turistiche», per un totale di quasi 2 mila chilometri.
    Il verdetto
    Secondo Eleonora Evi , ragazza molto in gamba che ho conosciuto personalmente all’epoca della mia militanza nel movimento 5 stelle , il governo ha tagliato 94 milioni di euro di fondi previsti per la costruzione nel 2023 e 2024 di nuove piste ciclabili, senza i quali «non sarà possibile realizzare questa infrastruttura».

    Ma verificando in fondo la co-portavoce di Europa verde ha ragione a metà. È vero che il disegno di legge di Bilancio per il 2023 prevede l’azzeramento di un fondo da 47 milioni di euro l’anno fino al 2024 per promuovere e potenziare la mobilità ciclistica. Tuttavia, ci sono altri fondi legati alla costruzione di piste ciclabili. Il Pnrr prevede la realizzazione di quasi 2 mila chilometri di ciclovie urbane e turistiche, un progetto per cui sono stati resi disponibili 600 milioni di euro.

    Solo per esattezza e completezza di informazione 😃😉

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