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Palazzo Marino incontra Villa Litta

Fino al 15 novembre presso Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, sarà presente una mostra fotografica su Villa Litta.

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E’ stata inaugurata il 9 maggio 2016 la prima tappa della mostra fotografica itinerante ‘La Villa delle Meraviglie’, promossa dall’Associazione Amici di Villa Litta di Lainate in collaborazione con il Fotoclub Foto in Fuga di Inveruno e il patrocinio del Comune di Lainate. Oltre a Palazzo Marino le foto sono state esposte in quattro dimore storiche del territorio milanese: Palazzo Calderara di Vanzago, Palazzo D’Adda di Settimo Milanese, Villa Burba di Rho, Palazzo Castelli Visconti di Canegrate e presso Palazzo Lombardia a Milano.

La mostra a Palazzo Marino sarà accessibile fino al 15 novembre il martedì, mercoledì e venerdì: alle 10.30, alle 11.30, alle 14.00, alle 15.00 durante le classiche visite alla sede del Comune di Milano. Per effettuare una visita accompagnati da una guida occorre effettuare una prenotazione. Le visite a Palazzo Marino sono completamente gratuite.

Pirro I Visconti Borromeo
Pirro I Visconti Borromeo

Villa Litta e Palazzo Marino si ‘incontrano’ grazie al matrimonio tra Camilla Marino, nipote dell’imprenditore e banchiere Tommaso Marino che diede inizio alla costruzione del Palazzo che porta il suo nome, e Pirro I Visconti Borromeo, ideatore del complesso architettonico di Villa Litta. Fu proprio nel 1585  che il conte pensò di realizzare il proprio sogno artistico in un terreno ad uso agricolo che faceva parte di una vasta tenuta a Lainate, nel contado milanese, erigendo qui una maestosa villa realizzando uno stupendo ninfeo con giochi d’acqua che ancora oggi stupiscono per la grande bellezza e vivacità. Per quest’opera chiamò ad operare presso di sé alcuni dei migliori artisti del periodo tra cui l’architetto Martino Bassi ed i pittori Camillo Procaccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone.

Tommaso Marino, nonno di Camilla Marino sposa del conte Pirro, era rampollo di una potente famiglia genovese di mercanti e politici. Bandito dalla sua città per aver partecipato alla congiura dei Fieschi e ad altri complotti, quindi diseredato dal padre Luchino, si trasferì a Milano nel 1564. Entrato a far parte del senato milanese è divenuto ben presto ricchissimo e potentissimo diventando uno dei principali finanziatori delle casse dell’impero spagnolo, proprio con le ingenti fortune derivanti dalle sue attività ambì a realizzare una dimora all’altezza della sua posizione, Palazzo Marino.

Tommaso Marino ritratto su tela
Tommaso Marino su tela attribuita a Giacinto Santagostino

Ora che abbiamo conosciuto i protagonisti di questa storia e il legame tra le due dimore, non ci resta che proseguire con il racconto della visita a Palazzo Marino, palazzo che venne commissionato all’architetto Galeazzo Alessi, originariamente il portone d’ingresso era collocato su Piazza San Fedele, l’attuale ingresso su Piazza della Scala fu realizzato solo nel 1888-1891 dall’architetto milanese Luca Beltrami. La funzione del palazzo era principalmente autocelebrativa e di rappresentanza.

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Tra le diverse sale e ambienti che abbiamo visitato, nella prima ala del palazzo subito dopo l’ingresso spicca senza dubbio la Sala degli Arazzi, al suo interno sono affissi tre antichi arazzi con storie tratte dalla vita di Marco Aurelio. In un quarto, a carattere mitologico, figurano gli eroi Perseo e Bellerofonte mentre combattono contro le belve. Si tratta di prestigiosi arazzi tessuti in una bottega di Bruxelles tra il XV e il XVI secolo.

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La visita prosegue poi nel Cortile d’Onore, fortunatamente rimasto intatto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il cortile d’onore è ancora quello originale del Cinquecento. Disposto su due livelli, presenta una ricca decorazione tipica dello stile manierista, con bassorilievi raffiguranti le dodici fatiche di Ercole e le metamorfosi degli dei raccontate da Ovidio.

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Dal cortile d’onore è possibile accedere alla storica Sala Alessi, restaurata nel 2002, presenta oggi magnifici affreschi risalenti al 1568. Questa sala costituisce il Salone d’onore e prende il nome dall’architetto che ha progettato l’intero palazzo, cioè Galeazzo Alessi. Sotto il cornicione, si trovano dodici affreschi con le Nove Muse e gli dei Apollo, Bacco e Mercurio. Due grandi busti posti sopra ai portali rappresentano Marte e Minerva e alcuni bassorilievi in coccio pesto narrano storie mitologiche. La grande volta, con le sue decorazioni, non è quella originale essendo stata ricostruita dopo i bombardamenti bellici del 1943.

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Nella Sala Alessi, utilizzata oggi per eventi, esposizioni e per le conferenze stampa del comune, è presente il gonfalone della città, nel quale sono raffigurati Sant’Ambrogio e i sei scudi delle porte cittadine.

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Nella parte inferiore del gonfalone si può notare un altro dei simboli di Milano, la Scrofa Semilanuta, di cui abbiamo già parlato nel post 22. Giocare a telefono senza fili in piazza Mercanti, la quale si trova rappresentata anche in un bassorilievo sul Palazzo della Ragione. La leggenda vuole che il fondatore di Milano fu il celta Belloveso, che attraversò le Alpi e il territorio degli Edui per arrivare nella pianura Padana. Belloveso vide nel luogo indicato da una dea Belisama in sogno, una scrofa di cinghiale che aveva la particolarità di avere il pelo molto lungo sulla parte anteriore del corpo (scrofa semilanuta).

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Proseguendo nella visita si giunge nella sale di rappresentanza del Consiglio Comunale, presso la quale sono esposte le foto della collezione  ‘La Villa delle Meraviglie’, realizzate dai soci del Fotoclub Foto in Fuga di Inveruno.

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Passata la Sala di Rappresentanza è possibile accedere alla Sala del Consiglio Comunale, qui lo spazio è suddiviso in tre zone: emiciclo, tribuna stampa e tribuna pubblica. Infatti in questa sala si tengono le riunioni consiliari. Su una parete spicca un grande Sant’Ambrogio a cavallo, dipinto nel 1591 dal pittore manierista Ambrogio Figino, il santo è qui ritratto durante la battaglia di Parabiago del 1339 ed enfatizza la caratterizzazione guerresca ed eroica del santo patrono dei milanesi.

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Con la visita alla sala consiliare si conclude la visita al piano terreno del palazzo, passando per il bellissimo Scalone d’onere è possibile raggiungere il piano superiore dove sono presenti diversi uffici comunali, compresi quelli di assessori e sindaco.

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Per giungere all’ufficio del Sindaco si attraverso il loggiato si accede alla Sala dell’Orologio. Si tratta di un elegante ambiente di rappresentanza in cui hanno trovato collocazione arredi in stile rinascimentale insieme a quattordici tele originali del Seicento, opera di importanti pittori dell’epoca.

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L’ufficio del Sindaco non è parte del percorso di visita, visita che si conclude con la Sala della Giunta in cui si possono ammirare gli affreschi attribuiti a Gian Battista Tiepolo, strappati da Palazzo Casati (ora Dugnani) per preservarli dai danni della Seconda Guerra Mondiale.

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Vista di Piazza della Scala da Palazzo Marino

Ultimo aggiornamento 20/09/2016

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