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Inaugurata la velostazione di Lainate in via Manzoni-Lepetit

Con l’obiettivo di favorire l’utilizzo della bicicletta, soprattutto tra i pendolari che quotidianamente prendono l’autobus presso le fermate di Via Manzoni – Lepetit o che lavorano nella vicinanze, il 28 gennaio è stata inaugurata la prima velostazione comunale di Lainate.

Si tratta di un parcheggio non custodito, ma protetto, gestito dal Comune di Lainate e riservato alle biciclette di utenze private. L’accesso è consentito soltanto agli utenti che si sono registrati con la loro carta regionale dei servizi.

Per la registrazione è sufficiente collegarsi al seguente link:

Modulo di Adesione alla velostazione di Lainate

Le condizioni di utilizzo della velostazione sono riportate in questo documento: Link

Velostazione di Lainate in Via Manzoni - Lepetit
Velostazione di Lainate in Via Manzoni – Lepetit

Fino a 36 posti per le bici dei pendolari

La velostazione consente di posteggiare fino a 36 biciclette. Essendo l’accesso riservato solo agli utenti registrati, un corretto utilizzo da parte di tutti dovrebbe evitare che malintenzionati accedano alla stazione.

Di seguito un breve reel nel quale potete vedere come, una volta effettuata la registrazione, l’accesso alla stazione è davvero semplice.

Pur essendo estremamente soddisfatti che l’amministrazione abbia realizzato questo progetto, dobbiamo, ancora una volta, far notare come la scelta per le rastrelliere non sia quella corretta. Questo argomento è già stato oggetto di dibattito e di indirizzo da parte della commissione ecologia, tuttavia continua ad essere sottovalutato.

In generale, per consentire di posteggiare le bici in sicurezza, per lunghi periodi: è importante poter legare il telaio della bicicletta ad una struttura fissa. Di seguito un estratto del documento Posteggi per Cicli – Raccomandazioni per la pianificazione, la realizzazione e l’esercizio nel quale vengono messi a confronto due tipologie di stalli per biciclette.

E’ vero che la velostazione è un luogo chiuso, tuttavia non essendo custodito e videosorvegliato, la presenza di rastrelliere adeguate avrebbe garantito di posteggiare in tranquillità. Speriamo che nei prossimi interventi, soprattutto per le rastrelliere diffuse sul territorio, si possa finalmente tenere in considerazione questa importante raccomandazione.

Anche in termini di arredo urbano basterebbe allinearsi a quanto fatto dalla città di Milano e da diversi comuni della Citta Metropolitana utilizzando i medesimi modelli.

In alternativa dei semplici archetti a cui appoggiare e legare la bicicletta sarebbero molto più utili delle rastrelliere per la ruota anteriore.

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